I CARABINIERI SETACCIANO LE ZONE SOGGETTE A DEGRADO: SCATTANO DENUNCE E ARRESTI
I Carabinieri sono tornati a controllare gli edifici e i terreni abbandonati esposti al libero accesso di chiunque, che possono diventare luogo di ritrovo di malintenzionati senza fissa dimora, oppure di sbandati e stranieri irregolari.
Alcuni mesi fa, i ripetuti blitz dei Carabinieri di Carrara presso alcuni immobili occupati abusivamente che si trovano nelle diverse aree dismesse della città, avevano portato all’arresto di stranieri irregolari che erano spariti dalla circolazione dopo essere stati condannati per vari reati tra cui furto e spaccio di stupefacenti. Si trattava di vere e proprie case “fantasma”, diventate non solo il riparo di senza tetto ma anche il nascondiglio ideale per ricercati dalla Forze dell’Ordine.
Dopo aver tracciato la mappa dei luoghi ritenuti più esposti a questo tipo di fenomeno, i militari dell’Arma sono tornati a “visitare” gli immobili sfitti e le case abbandonate già controllate in precedenza, dove hanno nuovamente scovato persone dedite ad attività illecite. Nel primo caso si tratta di un 45enne originario del Marocco che è stato rintracciato all’interno di un immobile sito nel parco di “Villa Ceci” a Marina di Carrara, che è uno di quei luoghi della città che viene sistematicamente violato da persone senza fissa dimora. I Carabinieri hanno setacciato da cima a fondo tutte le stanze presenti nel fabbricato, dove fra cumuli di rifiuti e giacigli improvvisati hanno sorpreso l’extracomunitario nel sonno. Interrogate le banche dati, l’uomo è risultato colpito da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Massa, in quanto deve ancora scontare sette mesi di carcere per un cumulo di condanne precedenti per furti commessi a Carrara.
In prossimità di un altro fabbricato abbandonato che si trova in via Piombara, più volte controllato dalle pattuglie dell’Arma, sono stati trovati due extracomunitari di 36 e 32 anni, entrambi originari del Marocco e irregolari in Italia. Interrogata anche in questo caso la banca dati, è emerso che il 36enne aveva numerosi alias e precedenti penali alle spalle, fra cui reati per stupefacenti e per clandestinità, oltre ad una condanna per rapina commessa a Milano qualche anno fa.
Sul conto del suo connazionale più giovane, invece, è risultato un rigetto della sua domanda di protezione internazionale da parte del Tribunale di Cagliari risalente al 2016, pertanto avrebbe già dovuto lasciare l’Italia da tempo. I due, che hanno ammesso di aver trovato rifugio in una delle case abbandonate, sono stati portati in Caserma per ulteriori accertamenti e alla fine sono stati denunciati per violazione delle norme in materia di immigrazione.
IL RESOCONTO DEGLI ARRESTI DEGLI ULTIMI GIORNI
Non sono mancati i risultati anche sul fronte dei controlli di persone sottoposte agli arresti domiciliari o misure alternative alla detenzione. Si tratta di un’attività molto delicata, che vede quotidianamente impegnate le pattuglie dell’Arma. In tale ambito, i Carabinieri della Stazione di Avenza, hanno ricondotto in carcere un 40enne originario dell’Albania che si trovava ai domiciliari ma si era reso responsabile di diverse violazioni degli obblighi imposti dal Giudice. Lo straniero era stato arrestato a Torino alla fine del 2017, precisamente qualche giorno prima di Natale, quando durante una perquisizione nel quartiere “Barriera”, le Forze dell’Ordine avevano trovato nella sua auto un chilo e mezzo di eroina nascosto sotto la tappezzeria, all’interno di un vano ricavato tra il bagagliaio e i sedili posteriori. Per quella vicenda, il 40enne era stato condannato a 4 anni e mezzo di carcere dal Tribunale di Torino, dopodichè, scontato un periodo ai domiciliari a Treviso, l’uomo si è trasferito a Carrara a Maggio del 2019, dove era stato autorizzato dal Giudice ad assentarsi da casa per tre ore al giorno, esclusivamente per provvedere alle proprie esigenze di vita. A costargli caro è stato proprio un ritardo ingiustificato nel rientrare a casa dopo uno dei suoi permessi giornalieri, accertato da una pattuglia dei Carabinieri di Avenza che non lo ha trovato a casa. L’uomo era già stato diffidato per lo stesso motivo qualche mese fa, perciò questa volta, informato il Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Massa, è scattata la revoca dei domiciliari con l’ordine di riaccompagnarlo in carcere.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Carrara, invece, hanno arrestato e portato in carcere un 20enne del posto che doveva ancora scontare quattro mesi di carcere per una vicenda di maltrattamenti in famiglia risalente al 2017, quando il giovane, all’epoca 17enne, era stato denunciato dall’ex-fidanzata, minorenne anche lei. La ragazza, esasperata dai soprusi, soprattutto di natura psicologica, commessi dal suo compagno, aveva deciso di raccontare ai Carabinieri tutti gli insulti e le vessazioni che aveva subito dopo la rottura della relazione sentimentale con lui, accusandolo di non averla più lasciata in pace e di non aver perso occasione per screditarla anche in pubblico, mantenendo la promessa di farle “terra bruciata” intorno, per estrometterla dal giro di amicizie in comune. Il giovane era stato condannato a Maggio del 2018 dal Tribunale per i Minorenni di Genova, ma l’ordine di carcerazione con il conteggio della pena ancora da scontare è diventata esecutivo in questi giorni, pertanto dopo il suo arresto è stato accompagnato presso il Carcere Minorile di Firenze